Il Castello di Gallese

La severa rocca originaria, a pianta quadrilatera con torri angolari si è dunque trasformata in un lussuoso palazzo nobiliare ricco di sale contenenti arte e storia. La maggior parte delle rifiniture del palazzo sono opera dell’architetto Carlo Fontana, mentre la ristrutturazione è da ricondurre ai progetti di Giacomo della Porta, allievo del Vignola.

 

Superato il ponte che collega il paese alla rocca, protetta da un profondo fossato, il grande portale sormontato dallo stemma della famiglia Altemps immette in un giardino su cui prospettano, su tre lati, le facciate ariose e articolate del palazzo.

La facciata principale è movimentata da una doppia rampa di scale con al centro una fontana-ninfeo, che evoca la soluzione adottata dal Vignola, da qui si accede al primo piano del palazzo, dove una maestosa loggia funge da galleria per la collezione antiquaria raccolta nel corso dei secoli.

Le altre due facciate presentano anch’esse delle logge arricchite di collezioni d’arte, e nel giardino sono esposte armoniose composizioni di reperti archeologici e ricercate essenza vegetale, in una fusione di flora e rovine. Il palazzo ha conservato l’assetto ottocentesco e ancor oggi nel giardino si scorgono antichi reperti.

Albero ereditiario

Le famiglie

La storia delle famiglie che hanno vissuto nel Castello di Gallese.

Titolo

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Titolo

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Titolo

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Titolo

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Il borgo di Gallese

Castello di Gallese

Gallese è un borgo costruito su uno sperone tufaceo tra i Monti Cimini e il fiume Tevere.

La sua posizione difensiva è stata plasmata dall’azione erosiva dei torrenti circostanti,
creando forre e orridi che isolavano il centro abitato su un pianoro.

A 135 metri sul livello del mare, Gallese è circondata da mura con un solo accesso, evidenziando la sua importanza strategica nel corso della storia.

Questo contesto naturale ha influenzato la storia del borgo, rendendolo un punto
di difesa chiave dalla Tuscia antica a quella moderna.

Gallese è un borgo costruito su uno sperone tufaceo tra i Monti Cimini e il fiume Tevere. La sua posizione difensiva è stata plasmata dall’azione erosiva dei torrenti circostanti, creando forre e orridi che isolavano il centro abitato su un pianoro. A 135 metri sul livello del mare, Gallese è circondata da mura con un solo accesso, evidenziando la sua importanza strategica nel corso della storia. Questo contesto naturale ha influenzato la storia del borgo, rendendolo un punto di difesa chiave dalla Tuscia antica a quella moderna.

Da rocca a castello
poi a palazzo

Il Castello di Gallese ha una storia ricca e importante. Nel 1300, la Camera Apostolica considerava la fortezza di Gallese essenziale per la protezione di Roma. Inizialmente una rocca, si trasformò in un castello con caratteristiche adatte sia alla difesa che alla residenza di prestigio per i feudatari laici ed ecclesiastici che governavano la città con il consenso della Santa Sede.

Nel corso del XVI secolo, sotto il patrocinio dei potenti Altemps, il castello subì importanti modifiche per assumere l’aspetto di un palazzo. I lavori, iniziati nel 1580 con il Cardinale Marco Sittico Altemps, procedettero costantemente. Alla morte del cardinale nel 1595, il palazzo aveva già assunto una forma simile a quella attuale, caratterizzata da una maestosa loggia centrale e una conformazione a ferro di cavallo.

Il cardinale Altemps dimostrò un grande interesse per Gallese, trasformando il castello in una dimora prestigiosa che rifletteva il potere e l’influenza della sua famiglia.

Da rocca a castello
poi a palazzo

Nel 1300, la Camera Apostolica considerava la fortezza di Gallese essenziale per la protezione di Roma. Inizialmente una rocca, si trasformò in un castello con caratteristiche adatte sia alla difesa che alla residenza di prestigio per i feudatari laici ed ecclesiastici che governavano la città con il consenso della Santa Sede.

Nel corso del XVI secolo, sotto il patrocinio dei potenti Altemps, il castello subì importanti modifiche per assumere l’aspetto di un palazzo. I lavori, iniziati nel 1580 con il Cardinale Marco Sittico Altemps, procedettero costantemente. Alla morte del cardinale nel 1595, il palazzo aveva già assunto una forma simile a quella attuale, caratterizzata da una maestosa loggia centrale e una conformazione a ferro di cavallo.

Il cardinale Altemps dimostrò un grande interesse per Gallese, trasformando il castello in una dimora prestigiosa che rifletteva il potere e l’influenza della sua famiglia.

Personaggi

La storia e i raconti dei personaggi che hanno vissuto il castello

Cardinale Marco Sittico Altemps

Marco Sittico Altemps (1533-1595), nipote del Papa Pio IV, è stato un cardinale e uomo politico di spicco durante il Rinascimento italiano. Nominato cardinale nel 1556, ha giocato un ruolo fondamentale nel convocare il Concilio di Trento sotto il pontificato di Papa Pio IV. 

Appartenente alla potente famiglia degli Altemps e cugino di Carlo Borromeo, con legami con l’Impero tedesco e i Medici di Firenze, Altemps è stato un mecenate delle arti, noto per la sua vasta collezione di opere d’arte e manoscritti preziosi che hanno contribuito alla vita culturale di Roma. 

La sua eredità si estende attraverso le complesse intersezioni del potere politico, religioso e culturale del periodo rinascimentale, rendendolo una figura di grande rilevanza storica. 

Marco Sittico Altemps acquistò il feudo di Gallese per per il proprio figlio Roberto e vi si insidiò nel palazzo nel 1579.

Roberto Altemps I duca di Gallese

Roberto Altemps (1566-1586), figlio illegittimo del cardinale Marco Sittico Altemps e di Camilla Bonfiglio, nacque a Roma nel 1566. Nonostante l’origine, suo padre lo riconobbe e lo legittimò, ma Roberto scelse la carriera ecclesiastica. 

Nel 1576 sposò Cornelia Orsini, consolidando così la sua posizione. Nel 1579 fu nominato duca di Gallese e prefetto delle armate papali ad Avignone. Tuttavia, il pontificato di Papa Sisto V portò a contrasti e all’accusa di adulterio nel 1586, che portò alla sua esecuzione per decapitazione. 

Questo evento devastò suo padre, che si ritirò dalla vita pubblica, dedicandosi al restauro del Palazzo Altemps a Roma, decorandolo con affreschi che commemoravano la tragica fine del figlio.

Gabriele D’Annunzio e
Maria Hardouin di Gallese

Il rapporto tra Maria Hardouin di Gallese (1864-1954) e Gabriele D’Annunzio inizia e si sviluppa nell’ultimo ventennio del XIX secolo e costituisce una delle principali fonti di ispirazione del poeta e della sua produzione, ma il loro amore non fu accolto con entusiasmo da parte del padre di Maria, il duca Jules.

Gabriele D’Annunzio fa il suo ingresso a Palazzo Altemps, a Roma, come precettore, dai brillanti trascorsi liceali, del fratello di Maria, Luigi.  I due giovani si innamorano quasi subito e Maria è probabilmente affascinata in particolar modo dalla cultura e dalla stravaganza di Gabriele, mentre l’autore è attratto dalla possibilità che un matrimonio con lei gli permetta di entrare a contatto con l’elité intellettuale e sociale italiana.

Jules Hardouin di Gallese e Natalia Lezzani, genitori di Maria, accettano con riluttanza il matrimonio nel 1883, che causerà una frattura insanabile tra Maria e il padre.

Si narra che durante le visite di Maria al padre, residente nel Castello di Gallese, fosse D’Annunzio a raggiungerla, e che insieme trascorressero momenti di intimità presso il suggestivo ninfeo naturale del parco.

Violante Diaz Garlon

Per comprendere la vicenda che riguarda l’omicidio di Violante Diaz da parte del marito, è necessario tornare al periodo in cui i Carafa dominavano a Gallese, intorno al 1560.

Giovanni Carafa, duca di Paliano, insieme al fratello minore, il cardinale Carlo Carafa, vennero esiliati da Roma dallo zio papa Paolo IV a seguito di una scandalosa vicenda avvenuta nel 1559. Giovanni Carafa fu esiliato a Gallese, dove si stabilì con la moglie Violante Diaz Garlon, una donna celebre per la sua straordinaria bellezza, la notevole cultura e lo spirito geniale, nonché un certo orgoglio.

In questo contesto, Violante si avvicinò a Marcello Capece, un giovane capitano inviato a Gallese per comandare la guarnigione. Una notte, a seguito di una fuga di notizie da parte di Diana Brancaccio, dama di compagnia di Violante, Giovanni Carafa irruppe nella stanza della moglie e la sorprese seduta sul letto mentre stava esaminando alcune carte, con Marcello Capece e una cameriera in piedi davanti a lei. 

Nonostante le circostanze non fossero chiaramente compromettenti, Giovanni perse la calma e si scagliò contro Capece, che fu successivamente arrestato e processato, mentre la moglie rimase sotto stretta sorveglianza. 

Nei giorni seguenti, il duca Giovanni Carafa pugnalò a morte prima Marcello Capece e poi Diana Brancaccio per il suo disonore. Per dimostrare il suo coraggioso desiderio di ripristinare l’onore calpestato, Giovanni Carafa ordinò ai suoi uomini, tra cui il cognato d’Alife (fratello di Violante), di annunciare alla moglie la sua sentenza di morte. La condanna venne eseguita per strangolamento per mano del fratello di Violante.

Torna in alto